«Noi di Respyre crediamo nell'intelligenza e nella resilienza della natura, che ha perfezionato i processi per mantenere il pianeta sano per miliardi di anni». È proprio imitando le dinamiche naturali che i ricercatori olandesi hanno studiato un modello di unità costruttiva integrato con un agente identificato come “pioniere” in natura: il muschio.
«Il nostro obiettivo è affrontare i problemi ambientali, urbani e di salute pubblica utilizzando il muschio nelle città e intorno ad esse», dichiarano da Respyre.
Il punto di partenza è stato lo studio di facciate murali biorecettive, create combinando un rivestimento in calcestruzzo e un gel di muschio speciale. Il materiale - frutto di un percorso circolare all’85% - rende qualsiasi facciata ricettiva alla crescita naturale del muschio. Invece delle radici, i muschi hanno infatti rizoidi, ovvero minuscoli peli con cui si ancorano a una superficie.
Inoltre, il gel di muschio consente di controllare e accelerare la crescita del muschio, consentendo libertà e flessibilità all'interno di un design urbano che includa la natura. Inoltre, la CO2 in atmosfera reagisce con il calcio presente all'interno del granulato e viene catturata come carbonato di calcio, rendendo Respyre una soluzione CO2-negativa.
La fase iniziale della crescita del muschio è supportata da un sistema di irrigazione temporaneo, che supporta il lavoro del gel bio-migliorante per facilitare le spore del muschio. In 12 settimane, il muschio completamente cresciuto diventa autosostenibile e può sopravvivere in condizioni difficili senza manutenzione.
Una volta studiato l’impatto di questo approccio, perché non renderlo applicabile (e incentivato) per ogni nuova edificazione oltre che per le ristrutturazioni?