In Polonia un esempio di complementarietà fra rispetto della natura e design, tecnologia e tradizione compositiva, azzardo linguistico e rispetto per l’ambiente, grazie all’utilizzo delle tecnologie FAKRO.
E' stato da poco ultimato in Polonia, in una località nella provincia di Malopolskim, su disegno dell’architetto Jakub Potoczek, un interessante esempio di come sia possibile declinare le istanze più astratte e le tecnologie più innovative.
L’oggetto in questione è una villa, posta in un contesto collinare privo di rimandi urbani e completamente immerso nella natura.
L’apparente indifferenza, con cui l’oggetto si dispiega sul territorio, oltre il naturale declivio che guarda a est, crea l’occasione per un’articolazione al contrario, quasi come se fosse il terreno a disegnare la composizione architettonica.
Le linee della realizzazione sembrano nascere direttamente dal suolo su cui poggiano e al quale si legano tramite gli elementi naturali inseriti nel progetto. Materiali tradizionali come il basamento in legno della terrazza e la muratura in pietra a spacco si uniscono infatti alle tecnologie ultramoderne dell’acciaio inox e delle superfici in lamiera e delle aperture trasparenti, creando un involucro architettonico formato da due livelli ben distinti: un corpo tradizionale su cui si innesta una struttura rivestita in acciaio inox, in un rapporto che mantiene il proprio carattere su un piano concettuale ma sembra non essere di questo mondo.
Le forme curvilinee della copertura in lamiera e le forme tridimensionali della struttura in acciaio inox conferiscono al volume della realizzazione una maggiore fluidità e rendono la villa un edificio moderno capace di lasciare nel paesaggio un segno inconfondibile ma non dissonante.
Il segno caratterizzante di questo progetto è però l'ampia serie di finestre – orizzontali e verticali strette e lunghe di varie forme e dimensioni – disposte in modo irregolare tra i pannelli di facciata come fossero frutto di tagli casuali destinati a evocare “concetti spaziali” di fontaniana memoria. Tali finestre sono state realizzate da FAKRO, azienda divenuta in poco più di 20 anni il secondo player mondiale nelle finestre da tetto e in grado di proporre, accanto alla già ampia gamma di prodotti, anche soluzioni personalizzate.
L’innesto tecnologico delle aperture vetrate contribuisce in modo determinante a proiettare il senso di questo abitare ad un livello contemplativo che funziona sia nel suo rapporto dall’esterno verso l’interno, con la facciata principale che sembra ritrovare un linguaggio squillante, sia dall’interno verso l’esterno, dove gli spazi minuziosamente misurati vivono nella visione panoramica della natura circostante.
Se di giorno l’edificio resta impenetrabile, di notte al contrario offre uno spunto interessante, mostrando le proprie viscere con una visione del tutto peculiare, una sorta di danza di luci che si accende al calar del sole.
Finestre FAKRO fuori standard
La versatilità dei prodotti FAKRO trova la sua più alta espressione nelle soluzioni fuori standard che, nella villa di Potoczek, si concretizzano in un’infinita varietà di formati, dai rombi, ai trapezi, sino agli archi e ai triangoli. Nell’edificio, queste speciali finestre FAKRO hanno inoltre il pregio di risultare complanari alla superficie dell’involucro accompagnandosi ai più svariati materiali di finitura esterna. Nella villa di Potoczek, grazie al supporto tecnico di FAKRO, è stato possibile rivestire le finestre fuori standard in contropendenza, con lo stesso acciaio inox che abbraccia l’intera superficie del tetto, per un risultato omogeneo e continuo, dove la funzione tecnologica segue esattamente la forma del progetto originale. L’agile sagoma dell’edificio dialoga con le aperture vetrate che presentano un rivestimento metallico di solo 1 millimetro di spessore.